Casinò di Sanremo, un modulo per tutelare i giocatori incalliti
Un modulo da compilare per chiedere che sia inibito l’accesso al Casinò di Sanremo: è l’iniziativa della struttura ligure che tutela i giocatori patologici, il cui numero è in aumento. Il modulo viene messo a disposizione di chi è preda dell’azzardo già da un decennio, ma negli ultimi tre anni il numero dei sanremesi che si sono ‘auto-vietati’ l’ingresso al Casinò di Sanremo è quadruplicato e il trend sembra essere cresciuto nell’ultimo periodo, anche con l’intervento della famiglia dei giocatori patologici che chiede che venga posto il veto.
A volte, invece, è la stessa casa da gioco a inibire l’accesso, ma quando il vizio prende il sopravvento e gli stipendi vanno in fumo rincorrendo un jackpot, l’opzione della scelta personale diventa una strada da non sottovalutare. Salvo poi le inevitabili ricadute nel gioco patologico e la richiesta di essere riammessi al Casinò: al momento basta presentare una domanda di annullamento e, se il divieto d’accesso era stato una scelta autonoma, si viene accettati. Proprio per questo il Casinò intende rendere obbligatorio lo stop per almeno tre mesi.
A delineare l‘identikit dei giocatori patologici – tra i 30 e i 50 anni, equamente suddivisi tra uomini e donne, di ogni ceto sociale e culturale – è Silvia Marcuzzo, psicologa della cooperativa sociale L’Ancora, da anni attiva nel recupero di coloro che mostrano dipendenza dal gioco: «L’esperienza insegna che si può uscire dal tunnel soprattutto con l’aiuto delle famiglie. Chi si auto-vieta è solo o lo fa per nascondere ai congiunti la situazione, ma è quasi immediato ricaderci. Quando c’è la possibilità è meglio coinvolgere tutto il nucleo familiare. La prima operazione da fare è inibire l’uso di contanti e carte di credito al giocatore, poi affrontare una terapia di gruppo. Tutti i partecipanti hanno l’obbligo di denunciare gli altri membri in caso di avvistamenti “sospetti”. Non significa fare la spia, ma salvare una persona dalla rovina».