Europa: nuovi passi per il gambling online a liquidità internazionale

Pubblicato In Poker - da Il 14 Luglio 2013

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Pensiamo a come sarebbe un mercato del gambling online completamente aperto: trovarsi ad un tavolo di blackjack assieme a giocatori spagnoli, francesi, inglesi, oppure incontrare gli stessi avversari ad un tavolo di poker online: sarebbe questo lo scenario, se andasse in porto il progetto europeo di creare una liquidità internazionale dei giochi di casinò online che prevedono l’interazione tra giocatori, ed è per questo che finora il dibattito in Europa si è centrato soprattutto sul poker online. È infatti questo il gioco che prevede una maggiore interazione tra utenti e che finora ha creato le maggiori aspettative per un mercato comune europeo, o almeno in alcuni paesi.

Già da diversi mesi si discute infatti di un mercato comune del poker online all’interno di tre paesi: Italia, Francia e Spagna ed i relativi organismi regolatori (come l’italiana AAMS) hanno già ben analizzato gli aspetti legislativi ed economici della questione. Di fatto pare che, da un punto di vista legislativo, Italia e Spagna siano già pronte, visto che le leggi presenti di fatto non vietano un mercato transnazionale, mentre per la Francia sarebbe necessaria una legge apposita per rendere legale il poker online transfrontaliero. E probabilmente finché non cambia la legge francese, la situazione non si sbloccherà.

Quello italiano è infatti uno dei mercati più vasti, per cui l’apertura al solo mercato spagnolo converrebbe molto di più alla Spagna, mentre l’Italia avrebbe poco da guadagnarci. Il discorso sarebbe invece diverso se ci fosse un mercato comune tra i tre stati. Come riportato in un comunicato AAMS, si è discusso anche di liquidità internazionale nella recente riunione informale dei regolatori di gioco online che si è tenuta il 4 e 5 luglio 2013 a Lisbona e che ha visto partecipare rappresentanti di Italia, Francia, Regno Unito, Portogallo Germania e Spagna.

Sono stati trattati ovviamente anche altri argomenti, ma è evidente che un mercato comune a vari stati europei potrebbe essere una svolta decisiva per il poker e gli altri giochi di gambling online. Una svolta importante per gli utenti, per gli stati coinvolti, ma anche per operatori e sviluppatori di giochi  di casinò e poker online e mobile. Peccato che in questo incontro non sono state prese decisioni, anche se è stato stabilito che si terrà una discussione concreta sulla liquidità internazionale nel prossimo incontro, che si terrà a Roma verso la fine del 2013.

In tutto questo, però, resta ancora da chiarire il punto di vista degli operatori: potrebbe essere conveniente per loro un mercato transfrontaliero del poker online? La risposta è: decisamente sì. Dopo gli anni d’oro di qualche tempo fa, il mercato del poker online sta subendo un ridimensionamento: dovuto un po’ al passaggio della moda e del “momentum” del poker, un po’ alla crisi generale ed in parte alla legalizzazione ed al successo dei giochi di casinò online, che negli ultimi mesi hanno cannibalizzato il mercato del gambling online.

Ma non c’è solo questo: il mercato del poker ha raggiunto in Italia ed anche in altri paesi un livello di saturazione: i giocatori alla fine sono quelli, mentre la sfida in un gioco come il poker è quello di confrontarsi sempre con facce nuove. Ed è per questo che gli operatori, specie quelli medio – piccoli, chiedono che il mercato europeo si apra: solo in questo modo gli operatori non proprio di prim’ordine potranno sopravvivere, anziché chiudere, come ha fatto Glaming.

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